Capita spesso di discutere con gli amici delle prestazioni dei computer moderni, siamo abituati a parlare di terabyte, Gigabit, monitor con risoluzione HD, 4K.
Ma la domanda è questa: quanto sono più performanti i computer moderni rispetto al nostro Commodore 64?
La risposta non è così scontata anche perché i paragoni non sono del tutto omogenei ma voglio provare a tentare di mettere a confronto alcune caratteristiche.
Il nostro Commodore 64 e il PC moderno, un PC fisso con processore Intel i5.
Il computer ha caratteristiche tecniche piuttosto standard, quelli che possiamo trovare tranquillamente in tutte le case e ben lontani dalle workstation, che vengono utilizzate negli uffici dove ad esempio si fa disegno tecnico piuttosto che editing video.
Innanzitutto possiamo paragonare la capacità di memoria RAM: nel Commodore 64 la capacità di memoria era 64 kilobyte, il pc fisso ha 8 gigabyte di RAM.
In questo caso possiamo quindi affermare che la capacità di un normale PC moderno è circa 200 mila volte maggiore di quella del Commodore 64, ma in caso di workstation più performanti può tranquillamente arrivare ad 1 milione di volte quella del Commodore 64.
Più difficile è confrontare processori così diversi, un Intel I5 con quattro CPU e frequenza fino a 4,6 gigahertz e un Moss 6510 con frequenza di 1 megahertz.
Per confrontare le CPU potremmo lanciare un piccolo programma in BASIC identico sia per Commodore 64 sia per il PC, utilizzando lo stesso linguaggio di programmazione (appunto il Basic).
Il programma effettua ripetutamente un ciclo in cui sono presenti alcune operazioni matematiche, ho calibrato il numero di cicli in modo che vengano eseguiti in 15 secondi e andiamo a vedere quanti cicli riescono ad effettuare i computer che si stanno sfidando.
Commodore 64 riesce ad effettuare 45 cicli mentre il PC effettua circa 7 milioni di cicli in 15 secondi.
Possiamo quindi affermare che la CPU di un PC moderno sia almeno 150 mila volte più performante rispetto a quella del Commodore 64.
Confrontiamo ora i supporti removibili all'epoca del Commodore 64, i supporti che si utilizzavano erano le cassette e i floppy disk.
Ora si utilizzano le pendrive USB e andiamo a vedere i risultati. Le cassette del Commodore 64 potevano contenere circa 150 kilobyte di dati per lato da 45 minuti, in modalità standard. Possiamo quindi considerare 300 kilobyte per entrambi i lati di una cassetta.
I floppy disk contenevano circa 170 kilobyte per lato cioè circa 340 kilobyte in totale.
Una pendrive USB 3 moderna contiene anche 128 Gigabyte di dati oltre 400 mila volte in più rispetto ai supporti rimovibili del Commodore.
Analizzando la velocità di trasferimento dei dati: il Datassette 1531 caricava i dati a circa 50/60 bit al secondo, il floppy disk drive 1541 arrivava a 300 bit al secondo in modalità normale, e lo stesso drive in modalità fast food arrivava anche a 5 kilobyte al secondo.
Una moderna pendrive USB 3 può trasferire dati a circa 200 megabyte al secondo.
Anche sul trasferimento dei dati la differenza è notevole. Una pendrive moderna può trasferire dati 4 milioni di volte più velocemente rispetto al Registratore a cassette e 650 mila volte più velocemente rispetto a un floppy disk drive in modalità standard.
Il Commodore 64 non aveva hard disk ma esistevano degli hard disk che potevano essere collegati al computer. Le capacità disponibili all'inizio degli anni Ottanta erano circa 5/10 megabyte.
Ad esempio l’hard disk IBM di 9090 aveva una capacità di 9,6 megabyte e poteva essere collegato sia al Commodore 64 che al commodore VIC 20 mediante adattatore.
Attualmente esistono hard disk con capacità di 12 terabyte ma sul PC qui presente quello che stà gareggiando contro il Commodore 64 abbiamo i seguenti hard disk: SSD da 512 gigabyte e un hard disk meccanico da 1 Terabyte. Questi hard disk hanno capacità anche 130 mila volte maggiori rispetto a quelle del Commodore, e nei PC più performanti le capacità possono essere anche un milione di volte superiori a quella del Commodore.
Le prestazioni di trasferimento dati sono piuttosto diverse, il PC fisso riesce a leggere dati a oltre 500 megabyte al secondo sul SSD e 200 megabyte al secondo sull'hard disk meccanico. Ma questi numeri sono elevatissimi se paragonati alla velocità di trasferimento dati dell' hard disk del Commodore che era di soli 1.200 byte al secondo. Insomma un hard disk moderno riesce a leggere dati anche 400 mila volte più velocemente rispetto al Commodore.
Per quanto riguarda la “connessione” ad internet e il relativo scambio download/upload le offerte di connettività moderne arrivano facilmente a 100 megabit al secondo ma anche a un gigabit al secondo nei centri metropolitani.
I modem di inizio anni 80 arrivavano a 300 baud mentre qualche anno dopo uscirono a 1200 baud. Le velocità di trasferimento dati dei modem sono molto influenzate dalla qualità della linea telefonica. Inoltre bisogna considerare che non è propriamente possibile paragonare direttamente baud con i bit al secondo ma per semplicità lo farò. Insomma oggi riusciamo a trasmettere dati a velocità 300 mila o 800 mila volte maggiori rispetto alla velocità di trasferimento dati disponibili negli anni 80.
Infine confrontiamo le schede video moderne con il video del Commodore 64. Il PC supporta due monitor HD, quindi 1920 per 1080 pixel a 16 milioni di colori. Il chip video del Commodore 64, il MOS VIC 2, supporta un monitor a 320 per 200 pixel 16 colori ed è in grado di indirizzare 16 kilobyte di memoria tra rom e ram.
In conclusione possiamo affermare che un computer moderno acquistato nei giorni nostri presenti delle caratteristiche e delle performance che vanno dalle 100.000 volte al milione di volte superiori a quelle del Commodore 64. Con questi esperimenti dobbiamo anche rivedere la legge di Moore.
Gordon Moore co-fondatore di Intel e negli anni 70 aveva teorizzato che le performance e le caratteristiche dei computer sarebbero raddoppiate ogni 18 mesi circa dall'epoca del Commodore 64. Sono passati circa 38 anni quindi ci saremmo dovuti aspettare un incremento di prestazioni di circa 33 milioni di volte.
In realtà le performance dei computer sembrano raddoppiate ogni 24 mesi circa quindi leggermente più lentamente di quanto teorizzato da Gordon Moore.